Sguardi insoliti a Spoleto

300dpi

Domani, 2 febbraio, chi abita a Spoleto (o chi ci passa per caso o incuriosito dall’evento) avrà modo di vedere opere fotografiche esposte all’aperto in spazi che solitamente espongono tutt’altro.

Un’occasione, per gli insegnanti della città, per portare i bambini/ragazzi a riflettere sullo sguardo che di solito si riserva a quello che abitualmente ci circonda.

Spazi insoliti per una mostra fotografica ospiterano le opere di Emanuele Nonni, invitando i passanti a rallentare, a fermarsi un attimo, a concedersi un istante per guardare. Opere che come unica cornice avranno quella del paesaggio al quale i cittadini sono già abituati, e che in questo modo viene ri-visto, ri-visitato.
Non è il pubblico quindi ad andare a visitare la mostra, ma sono le opere che vanno a far visita al pubblico, comparendo dove solitamente si trovano manifesti commerciali. Non un percorso stabilito ma un casuale incontro, e non necessariamente di tutte le opere. L’occhio si fermerà dove di solito scorre e troverà un messaggio emotivo invece di un messaggio pubblicitario.

Qui il link, via p4f.

Materie scientifiche e buone pratiche

stella

Frutto della collaborazione di enti e istituzioni di 5 paesi europei (Bulgaria, Francia, Italia, Germania e Portogallo) il portale Stella.
Il portale contiene iniziative realizzate dalle scuole di tutta Europa (inserite direttamente dagli insegnanti che le hanno realizzate). Un motore di ricerca consente di selezionare per paese (lingua), per materia (fisica, chimica, matematica ecc) e per destinatari (infanzia, primaria, secondaria, professionali ecc.).
Una sezione è dedicata alle buone pratiche, selezionate dal team di Stella, e ai casi di studio realizzati nell’ambito del progetto socrates corredati da video, interviste ecc…
Un forum (uno per ogni lingua) è pronto per accogliere commenti, esperienze, discussioni didattiche.
Nella press room si può scaricare la versione italiana della brochure dell’iniziativa.
Bisogna solo perderci un po’ di tempo… 🙂

Didattica online: La Storia e i cattivi esempi.

Ovvero come non si devono realizzare siti didattici.

storia900

Parliamo di un corso di storia realizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino con il sostegno della Fondazione per la Scuola della Compagnia San Paolo.

Il corso è stato anche pubblicato da la Repubblica.it e così recensito:

220 pagine di testo, oltre 500 immagini, un’incalcolabile serie di contributi sonori e 4mila link che aiutano a entrare nella storia del secolo senza muoversi da casa. Il tutto ispirato ad una sorta di manifesto programmatico: “L’obiettivo – spiega Lorenzo Caselli, presidente della Fondazione – è quello di sostenere le scuole italiane nel difficile cammino dell’autonomia e rappresenta un contributo per aiutare gli studenti a leggere criticamente ciò che del passato è incorporato nei fenomeni che ci circodano e, allo stesso tempo, a rendere più esplicito il legame tra storia e identità collettiva”

Ma non è tutto oro quello che luccica.
Il sito sembra vecchiotto (pare una di quelle robe in flash che andavano di moda sette o otto anni fa) ma è stato realizzato tra il 2006 e il 2007. Peccato perché un sito didattico dovrebbe essere “sempreverde” e, quindi anche potenzialmente aggiornabile (e questo non lo è).

La storia del Novecento è divisa in due sezioni:
I “totalitarismi” 1914-1945 e La “mondializzazione” 1945-1989.
Pur essendo diviso in moduli, sottomoduli e nodi tematici, il livello di approfondimento non è certo alto e lo sviluppo non è esauriente.
Il teoria potrebbe essere un buon punto di partenza per una dimostrazione in classe sulla ricerca delle fonti in rete, ma anche da questo punto di vista è un’occasione persa: le risorse esterne alle quali i link rimandano non sono scelte con cura, le fonti non sempre sono chiare.
La scelta di utilizzare flash per realizzare questo sito non ha giustificazione, e il suo utilizzo primitivo ne ha limitato molto la struttura, la navigazione è delirante e dispendiosa, i contenuti degni di un bignami.
Ma, essendo in flash, neppure uno studente lavativo può usufruirne: il copiaincolla per la ricerchina dell’ultimo momento non è possibile.
Insomma, risorse (tempo, soldi) sprecate.

Porte aperte sul web

porteaperte

Cito dal “chi siamo”:

La Comunità di Pratica di Porte Aperte sul Web è formata da docenti delle scuole lombarde, che condividono l’esigenza di fare parte di un ambiente basato sui principi fortemente collaborativi e di condivisione delle conoscenze e delle competenze nell’ambito della comunicazione web.

Fedele ai suoi motivi ispiratori, è aperta sia a docenti ed operatori scolastici di altre Regioni sia ad appassionati e studiosi che, a vario titolo, condividono la comune aspirazione nei confronti di un web universale ed aperto alla diffusione di conoscenze e competenze, considerandola come premessa per l’arricchimento formativo ed informativo della comunità.

E c’è anche il blog.

Segnalazioni di eventi, blog scolastici, notizie dal mondo dell’accessibilità e della scuola

Un ɐıɔsǝʌoɹ ɐllɐ opuoɯ

distruzione

 

Bellissimo, bellissimo, bellissimo.

Curato nei minimi particolari il VERO sito della pubblica (d)istruzione.

Corso gratuito online

corsogratis

Corso on line: La sicurezza delle reti informatiche 

Destinatari: 

Il corso è rivolto a dirigenti, docenti e personale Ata delle scuole del territorio responsabili della gestione della rete informatica della propria scuola i quali si trovano a gestire una rete di calcolatori con condivisione di documenti e dati sensibili importanti in cui è fondamentale preservare l’integrità dei dati e delle informazioni. 

Prerequisiti 

Per seguire con profitto il corso è necessario possedere delle buone conoscenze sull’utilizzo del computer e nozioni di base sul funzionamento delle comunicazioni fra computer. Sono requisiti preferenziali ma non indispensabili la conoscenza dei principali servizi Internet ( web server, posta elettronica). 

Tutte le informazioni QUI

Tutti al museo

Museionline, frutto di una partnership tra Microsoft e Adnkronos Cultura, raccoglie informazioni costantemente aggiornate su oltre 3.500 musei. Il sito nasce con l’obiettivo di valorizzare e promuovere nel mondo il patrimonio culturale italiano. Oltre a dettagliate informazioni di servizio su ogni singolo museo, il sito fornisce informazioni su eventi culturali e artistici e aggiornamenti su novità e iniziative culturali, mostre e sulla realtà museale italiana.
Testo tratto dalla presentazione del sito.

Dipingere come Pollock

Di Miltos Manetas: un click per cambiare colore, space per cancellare tutto e ricominciare da zero.

Da provare 😀
Dipingi anche tu.

L’editore che non teme la pirateria

I libri scolastici costano sempre di più e i [grandi] editori osteggiano gli e-book perché temono che finiscano duplicati e distribuiti illegalmente:

Chi sono quegli autori e quegli editori che possono autorizzare lo scarico?
Ethel Serravalle, consulente dell’Associazione Italiana Editori per il settore scolastico sostiene che la questione della pirateria è un nodo fondamentale da sciogliere per gli editori: “Devi tutelarti e tutelare tutti i soggetti che vanno tutelati, scaricare selvaggiamente è una soluzione basata sull’idea che il lavoro intellettuale non valga nulla” (da P.I)

Ma l’editoria scolastica digitale non deve temere la pirateria.

Navigando contro corrente l’editrice BBN ci spiega perché non la preoccupa che i file finiscano nei canali P2P, e sostiene che se un “pirata” preferisce scaricare un libro scolastico invece di un gioco… il libro gratis se lo merita. Leggi sul suo blog: “Il falso problema della pirateria“.

In effetti, naviganti e non, c’è da temere di più certi calamari giganti o i tentacoli lunghissimi di note piovre 😀

Nullus amicus magis liber quam liber


Un appello al mondo della cultura da parte dell’associazione Liber Liber per il Progetto Manunzio.

“Attorno al progetto Manuzio, e col fine principale di promuoverne e sostenerne lo sviluppo, è nata l’associazione culturale senza fini di lucro Liber Liber, dalla quale proviene questo appello.

Quello che chiediamo al mondo della cultura è innanzitutto di comprendere l’iniziativa, la sua importanza, le sue potenzialità. Già adesso, attraverso il progetto Manuzio, i dipartimenti di italianistica di numerose università possono disporre in maniera immediata e gratuita di testi essenziali per il loro lavoro didattico. Lo stesso vale per molti nostri connazionali residenti all’estero, che hanno a volte scarsissime possibilità di procurarsi testi in italiano, o per persone che iniziano, anche privatamente, lo studio della nostra lingua. E questi non sono che alcuni fra i casi possibili.

Chiediamo poi, a chi può, di aiutarci. Naturalmente ci sono le tradizionali forme di aiuto ‘materiale’ – ad esempio una donazione a favore Liber Liber. Ma un aiuto altrettanto prezioso è quello di chi può fornire dei testi. Ecco perché rivolgiamo un appello particolare agli autori (nel caso di testi ancora soggetti a diritti) e alle case editrici.
[…]
Siamo consci del fatto che le edizioni di opere ‘classiche’, non più soggette a diritto d’autore, costituiscono una fonte di reddito preziosa e insostituibile per moltissime case editrici, e che l’idea di una diffusione totalmente libera di questi testi possa essere considerata come una sorta di pericolosa ‘concorrenza sleale’. Ma siamo sinceramente convinti che si tratti di una valutazione miope, sbagliata. Nella maggior parte dei casi, il testo elettronico non sostituisce e non può sostituire il libro – e spesso può trasformarsi in un incentivo all’acquisto del libro.”

iLiad? sì grazie!

Qualcuno di voi ricorderà il post “Kindle? no grazie.“, nel quale spiegavo come la gestione dei formati proprietari non fosse la migliore delle scelte possibili.
L’iLiad legge i pdf, formato nato proprietario, diventato da standard de facto, e ora diventato standard ISO, quindi come dire… liberalizzato. E non vi paia, la questione, una diatriba di tipo sociale e politico: è estremamente pratica.
Quindi l’iLiad, è oggetto appetibile, anche se il costo è ancora altino.
Volete saperne di più? leggete “QUI.
Se poi fate una ricerce in rete trovate parecchie recensioni.
E se volete addirittura PROVARLO GRATIS per una settimana… potete iscrivervi QUI (ma dovete avere un blog eh! :D)

Via >Gattopazzo.

Facciamo un sessantotto.

Anche a me, come alla stella nazionale, piacerebbe portare indietro l’orologio della scuola. Non di tanto… giusto 40 anni, ma mi potrei accontentare di 32 – fate un po’ il conto.
Non avevamo internet, ma le informazioni arrivavano perché c’erano orecchie per sentire. Non c’erano blog, ma i ciclostili bastavano perché c’erano occhi per vedere.
E avevamo qualcosa che ora non abbiamo più, e non manca solo tra le nuove generazioni, ma è andata perduta anche quella che c’era fra noi, noi (quasi) vecchi. Parlo della coesione.
Mica che si fosse tutti d’accordo, no no.
C’erano i rossi, i neri e i bianchi, e si litigava anche all’interno della stessa fazione.
La coesione, dicevo. Quella che ci permetteva di litigare, appunto, senza perdere di vista gli obiettivi, quella che c’era non solo tra noi studenti, ma anche tra, e con, gli insegnanti e la classe operaia (cioè i genitori).
L’abbiamo persa noi, quelli della nostra generazione intendo, e quindi non abbiamo potuto trasmetterla ai nostri figli, ai nostri allievi. Complice l’allure da sfigati che lo yuppismo ha incollato agli ex sessantottini.
E ora?
Non basta più un nemico comune, specialmente se non lo si riconosce. Ed è facile non riconoscerlo perché non solo, come prevedibile, cambia faccia ad ogni passaggio, ma anche perché, per la prima volta forse, ha perso i contorni e pure i confini. Il nemico si muove sul terreno sempre più ampio della globalizzazione e noi su quello sempre più stretto, e misero, dell’individualismo.

Comunque, visto che questo è un blog di risorse per la scuola vi propongo una bella serie di link.
Così, nonostante quello che ho scritto, non potrò essere accusata di disfattismo: son vent’anni almeno che non è più considerabile capo d’accusa, ma io spero sempre che qualcuno si ricordi di cosa vuol dire, e che magari lo spieghi a figli e allievi.
Già che ci sono oso sperare anche qualcosa di più, spero che andiate a leggere gli articoli che segnalo: stampate, ciclostilate, ditribuitene tutti.
Diamoci da fare perché altrimenti, a proposito di merito, avremo davvero quello che ci meritiamo.

Sulla scuola
La scuola non è monnezza
Moralmente turpi

Sulla Gelmini
Così la Gelmini diventò avvocato…
La Gelmini avvocato in Calabria
Il Mistero Gelmini
La tavola rotonda rosa

Dalla Gelmini
Gelmini: la politica sulla scuola ha rubato il futuro della mia generazione
I precari non sono un problema mio

Alla Gelmini
Il Sessantotto e le ragioni del ministro Gelmini
Caro Ministro Gelmini
L’Ocse sbugiarda la Gelmini: ottima la scuola elementare
Il 97% per le spese del personale? Non è vero

Sulla riforma in generale
Michele Serra su la Repubblica
Sul [vero] perché di tante cose
L’idea di Riforma Gelmini è l’infeudalizzazione della scuola
La Gelmini, Tremonti e il pretesto del ’68
I diversivi della Gelmini e i tagli di Tremonti
2008 – 1902. Ovvero “Dimmi quando, quando, quando”

Sui grembiuli (problema di poco conto, vero)
Giusto una vignetta

Sul maestro unico
Bersaglio la scuola primaria. E non solo.
Il maestro unico! Ma che bella figurina!
Il ritorno del maestro unico

Sui libri di testo
Discussioni varie su quello che esiste e su come utilizzarlo: 1, 2, 3, 4

Sul ritorno ai voti
La dittatura dei numeri

Sull’educazione civica
Cosa ne pensa la prof
Cosa ne pensa l’autore di un testo

Cosa dicono gli studenti
Dal forum di studenti.it

Cosa dicono i sindacati (sob!)
Cosa aspetta il sindacato?
Uil-Scuola di Milano: netto no al maestro unico!

Unifichiamo le lotte
Sciopero 3 ottobre
Video Tg3 Nazionale, manifestazione del 9 settembre:
Napoli, Palermo, Palermo.

Appelli
Una campagna nazionale contro il ritorno al maestro unico
Appelli: Scuola Pubblica, un bene comune in grave pericolo

Calendario scioperi, manifestazioni, convegni, cortei…

I numeri della Gelmini

Maestro unico, precari e stipendi, blocco delle adozioni e libri digitali.
Del [vero] perché di tante cose.

Ogni giorno una novità salvifica

Di Michele Serra (e non avevo dubbi) il miglior articolo sulla scuola di questi giorni.
Riporto un paio di citazioni, il testo completo è QUI.

La passione e la vocazione, da sole, non bastavano nemmeno a tenere insieme la scuoletta del Regno, dove pure il maestro e il professore godevano della venerazione di un popolo ancora semianalfabeta: figuriamoci oggi, che l’ intero apparato pubblicitario-televisivo (se il ministro non ne ha mai sentito parlare, chieda al suo premier) ha inculcato in grandi e piccini l’ idea che i quattrini sono tutto, e tutto il resto è appena una variabile di scarso interesse. Gli analfabeti si prostravano ai maestri, gli attuali analfabeti di ritorno li disprezzano. La seconda intenzione sarebbe ridare alla scuola pubblica la sua vecchia, indiscussa centralità ideologica (sì, ideologica) che è tutt’ uno con la sua identità, sostanzialmente immutata dal Regno al fascismo alla Repubblica: quella di cardine formativo di un popolo, di uno Stato, di una comunità di cittadini.

[…]

Gli insegnanti si sentono soprattutto sgridati, accusati di essere impreparati, sciatti, assenteisti e magari meridionali. E il loro essere malpagati, secondo lo spirito dei tempi appare più come una colpa che come un torto subito. Avrebbero bisogno dell’ esatto contrario: di un ministro che batta i pugni sul tavolo e pretenda risorse, quattrini e rispetto in pari misura. Un ministro che sia il primo dei docenti e non la loro controparte. Come può pretendere rispetto e stima dagli studenti una scuola che non ha più il rispetto e la stima dei politici che la reggono?

Da oggi si può copiare

In Australia un’interessante sperimentazione didattica consentirà alle allieve di un College di consultare internet durante i compiti in classe.
L’insegnante (di inglese) responsabile del progetto spiega:
Nella loro vita professionale queste ragazze non si troveranno mai nella condizione di dover memorizzare troppi concetti. Quello che si troveranno a fare, è dover accedere rapidamente alle informazioni e selezionarle sulla base della loro autorevolezza“.
L’unica condizione è quella di citare le fonti “Penso che per preparare le nostre alunne al meglio al mondo adulto, sia arrivato il momento di cambiare il nostro approccio al concetto di copiare” specifica la docente.
E così visto che anche secondo il preside della scuola “è molto più importante saper trovare le giuste informazioni ed utilizzarle in maniera corretta, che memorizzarle tutte nella propria testa“, le allieve potranno anche utilizzare il cellulare per chiedere aiuto a un parente o a un amico.

Io spero che l’esperimento abbia successo.

Fonte La Repubblica

Lezione di Inglese (x tutti)


Giancarlo Livraghi ha aggiornato e pubblicato in pdf il suo testo Ambiguità di alcune parole inglesi (sottotitolo: Trecentottanta esempi di errori di traduzione, difficoltà, incomprensioni, sciocchezze e bizzarrie). Un utilissimo ebook di 120 pagine.

Un esempio:
Cavalier
L’aggettivo cavalier significa quasi sempre “arrogante”, “sprezzante” o “superficiale”.
È raramente usato (ed è un po’ arcaico) nel senso di “cavaliere” o “cavalleresco” (cavalry vuol dire “cavalleria”, ma solo nel significato militare). Invece chivarly vuol dire non solo “cavalleria”nel senso storico-medioevale della parola, ma anche “coraggio”, “cortesia” e “galanteria” (l’aggettivo chivalrous vuol dire “cavalleresco”, ma suona “antico” e non è di uso frequente).

Il mondo impazzisce per gli e-book

Il mondo cambia, gli editori ringhiano e la sinistra scavalca a destra.
Che i grandi editori, vedendosi minacciati dalle nuove tecnologie e dalle nuove emergenti realtà, si mettano a sproloquiare ringhiando cose alle quali non crede nessuno… bè, passi.
Che i giornali, legati a filo stretto, pubblichino i loro sproloqui… bè, passi.
Ma che la Garavaglia, sinistro* ministro ombra della Stella, se ne esca con un commento che più di destra non si può… bè, no pasarán.

Riferimenti:

Gli editori che sproloquiano sul sole24ore
La legnata di Gattopazzo.
I commenti su Simplicissimus.

La Garavaglia impazzita.
La denuncia di Simplicissimus
Lo scoramento di Gattopazzo

*La Garavaglia proviene da Democrazia Cristiana.

Mappe concettuali


Semplice e intuitiva questa applicazione online che consente di creare mappe concettuali personalizzandone i colori.

Registrandosi è possibile salvare il lavoro 🙂

Geografia flash 3


Ecco un altro link, questo per i più piccoli 🙂
Quattro giochi in flash per ripassare la geografia (italiana):

  • Metti le regioni al posto giusto
  • Metti le città al posto giusto
  • Metti i capoluoghi al posto giusto
  • Metti i monumenti al posto giusto

Li trovate su baby-flash

Per i ragazzi più grandi avevo segnalato qualcosa qui e se invece cercate qualcosa di più evoluto potete vedere qui.