Sanità e Scuola: covi di Streghe.

Dopo le tre “I” eccoci alle tre “S”.

Divide et impera, strategia intramontabile ed incredibilmente efficace: la conoscono tutti e nonostante questo ci cascano tutti.

Mettiamoli uno contro l’altro, dicono.
Ma chi? barbieri contro cartolaie? cubiste contro giardinieri?
No, bisogna creare una guerra che non sia di “categoria”, ma che sfrutti la categoria per penetrare bene nel terreno perché alla fine sia una guerra di tutti.
Sanità e Scuola: ecco.
Medici e infermieri contro tutti, insegnanti e dirigenti contro tutti e, massì, tanto è un classico e nessuno ci fa più caso, studenti contro tutti.
Può venir fuori così un bel pasticcio, una matassa senza bandolo, anche perché spesso chi è insegnante è anche genitore quindi… gli uni coincidono con gli altri.
E poi, dico, sono due settori non produttivi, che per chi si picca di dirigere uno stato come fosse un’azienda si possono ben sacrificare no?
Stupendo.
Una bella caccia alle streghe è quello che ci vuole.
I medici sbagliano, gli infermieri sono incompetenti, le strutture fatiscenti.
E a quegli insegnanti che si fanno riprendere con il cellulare e che scrivono sulle guanciotte degli allievi facciamo pure un po’ di pubblicità.

Se ti interessa approfondire leggi il fuori tema precedente.

2 Risposte

  1. […] Da chi saranno stati folgorati sulla via di Damasco? Da nessuno. Per rendersene conto basta leggere con attenzione il resto della proposta di legge: introduzione di Consigli di amministrazione e soprattutto una gerarchizzazione del corpo docente che sfrutta una meritocrazia maldestra, che non valorizza il lavoro didattico ma la capacità di carrierismo. La creazione di “dipartimenti” come propone AN, o “progressione nella carriera” come propone Fioroni, non possono che creare divisioni, sia tra insegnanti sia tra scuole (soldi solo alle scuole “eccellenti”). Si ritorna al “divide et impera” dell’altro post… […]

  2. […] correndo la nostra scuola e la nostra salute – credetemi, strettamente legate – vi rimando a un mio vecchio post. Giusto per dire, l’avevo […]

Lascia un commento